Panchine raccontastorie
Cinque panchine raccontano storie legate alla memoria e alla cultura delle Grigne, dove sedersi e lasciarsi suggestionare da ciò che si è letto, guardando il paesaggio.
La panchina è un luogo di pausa, in cui si può prendere il tempo per rilassarsi e osservare. I racconti sono legati al guardare, ma anche al “garder” francese, nell’accezione di “custodire”: i racconti sono tratti dalla memoria delle montagne. Sono un invito a indossare degli occhiali particolari attraverso cui guardare il paesaggio circostante in un modo un po’ diverso, lasciandosi suggestionare. Incontrando una panchina inusuale, tra quelle sparse intorno e dentro Esino Lario, bisogna solo leggere quello che c’è affisso lì vicino e sedersi. Può capitare allora di intravedere degli animali che discutono nella boscaglia, o immaginare una struggente storia d’amore osservando le guglie di uno sperone di roccia, reimparare giochi antichi per riempire insieme una piazza, decidere di passare ogni giorno in un determinato posto per osservare la forma delle nuvole e prevedere che tempo farà, o credere di scorgere dei fuochi, su alcune vette, che sembra si stiano salutando. La panchina è il punto di osservazione, ma dalla panchina il racconto si moltiplica: ogni storia è anche una cartolina da spedire altrove, fuori da Esino Lario, dalle Grigne, dal lago. Esino, paesino connesso con il mondo intero (per ragioni di commerci, migrazioni, pellegrinaggi, reciproche influenze), rilancia fuori le storie pazientemente collezionate e custodite nei libri dell’Archivio e dell’Ecomuseo, grazie agli appunti e ai saluti di chi si sarà fermato sulle cinque panchine.
Dove e orari
Le Panchine Raccontastorie si trovano a Esino Lario nel parco giochi di Ortanella, in quello di Cainallo, in quello della via Crucis, in piazza Caprara (piazza Diaz) e a Villa Clotilde. Le Panchine Raccontastorie sono sempre e liberamente accessibili.
Per approfondire